Sezione dedicata ad articoli e documenti importanti sul Concilio Vatucano II e sulla Chiesa Cattolica in genere.

Festa di Ognissanti

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La festa di Ognissanti, anche nota come giorno di tutti i Santi, è una ricorrenza molto importante per la religione cristiana poiché celebra la gloria e l’onore di tutti i santi, anche quelli non canonizzati.

All’interno del calendario liturgico viene utilizzato il termine Solennità di Ognissanti per riferirsi alla festività che cade in occasione del 1° novembre ed è seguita dalla commemorazione dei defunti, il 2 novembre. Si tratta di una festa di precetto, pertanto i fedeli hanno il dovere di partecipare alla Messa nel pieno rispetto del terzo comandamento.

Le origini e il significato della festa di tutti i Santi sono molto antiche e si fondono con la cultura delle popolazioni celtiche. Vediamo insieme come nasce e qual è la storia della festa dei Santi!

Le origini della festa di Ognissanti

Le prime commemorazioni dei santi risalgono al IV secolo, in Antiochia, e fanno riferimento alla domenica successiva alla Pentecoste. Ci sono molte testimonianze che raccontano la festa di Ognissanti, da Giovanni Crisostomo nella 74° omelia fino alle chiese orientali dei giorni nostri, anche Sant’Efrem il Siro parla delle festa collocandola nel giorno del 13 maggio. Nella chiesa occidentale, la ricorrenza deriva probabilmente dalla festa romana della Dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres. Si tratta della celebrazione dell’anniversario della trasformazione del Pantheon nella chiesa dedicata alle Vergini e a tutti i martiri, avvenuta proprio il 13 maggio.

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Storia, simboli e tradizioni del Natale

presepioIL PRESEPIO

Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Natività.
Nei loro brani c'è già tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prenderà il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesù, come riporta Luca, "in una mangiatoia perché non c'era per essi posto nell'albergo" (Ev., 2,7); dell'annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano già re. Questo avvenimento così familiare e umano se da un lato colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo, dall'altro li sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinità dell'infante e la verginità di Maria.

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Candelora

CANDELORA, DAI RITI PAGANI A CRISTO LUCE DEL MONDO

 

Candelora è il nome con cui è popolarmente nota in italiano (ma nomi simili esistono anche in altre lingue) la festa della Presentazione al Tempio di Gesù (Lc 2,22-39), celebrata dalla Chiesa cattolica il 2 febbraio. Nella celebrazione liturgica si benedicono le candele, simbolo di Cristo "luce per illuminare le genti", come il bambino Gesù venne chiamato dal vecchio Simeone al momento della presentazione al Tempio di Gerusalemme, che era prescritta dalla Legge giudaica per i primogeniti maschi. Fino alla riforma liturgica successiva al Concilio Vaticano II, e tuttora nella forma straordinaria del rito romano, la festa era (ed è) chiamata Purificazione della Beata Vergine Maria. La riforma volle riportare la festa all'originale evento: la celebrazione della Presentazione al tempio del Signore, rimasta invariata nella chiesa ortodossa.

 

La festa viene osservata anche dalla Chiesa ortodossa e da diverse chiese protestanti. In molte zone e in diverse confessioni è tradizione comune che i fedeli portino le proprie candele alla chiesa locale per la benedizione.

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