Natale del Signore - 2012

Nativita

Vangelo Mt 1,1-25

Genealogia di Gesù Cristo, figlio di Davide.

Dal vangelo secondo Matteo

Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo.
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide. Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia.

Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele», che significa «Dio con noi».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.

 

Commento di don Romeo Maggioni

La Liturgia vespertina che apre la celebrazione del Natale mette in luce l'iniziativa di Dio di prender carne tra noi ed essere "l'Emmanuele, che significa Dio con noi". Quel Bambino che nasce a Betlemme è in realtà il Figlio Unigenito del Padre che assume la natura umana per rendere fisicamente visibile e accessibile il Dio che da sempre gli uomini cercano "tastando qua e là come ciechi, se mai arrivino a trovarlo" (At 17,27). 
Ne è il segno la straordinarietà di quel concepimento - ben oltre le regole umane - a dire che lì c'è il dito di Dio e quel che è generato viene dallo Spirito santo. 

1) VIENE DALLO SPIRITO SANTO 

Giuseppe è in crisi. Si trova la sua promessa sposa incinta, e non da lui. "Prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito santo". Rimane sconcertato: non può dubitare dell'onestà della sua sposa, d'altronde il fatto è evidente. Uomo "giusto", uomo di fede sente di essere davanti a un evento che lo supera, e l'angelo in sogno lo conferma. Chi conosce e frequenta l'agire di Dio nella vicenda umana, non fatica ad accettare la sorpresa: Dio ha fantasia e libertà ben oltre il perimetro che un irrazionale positivismo vuol imporgli. Un uomo sano non si meraviglia del miracolo perché il reale è ben più vasto del suo sperimentare. Del resto, ogni domenica, anche noi credenti professiamo: "Credo nello Spirito santo che è Signore e dà al vita". E' lo Spirito che partecipa al mondo la vita che solo Dio possiede come sorgente. 
Fatto e mistero grande, ma non incomprensibile per chi ha la familiarità con la Bibbia. Da sempre Dio ha segnato con segni straordinari tappe e uomini che costituiscono la trama del suo operare la salvezza tra noi. Le letture di questa Veglia ne rievocano alcuni. Abramo avrà un figlio decisamente frutto di un regalo a lui ormai troppo anziano e a Sara sterile. Così regalo insperato è il figlio Samuele alla povera Anna tanto inconsolata. Il figlio Sansone è pure inatteso frutto di una promessa speciale di Dio. Così avverrà per Elisabetta, la madre di Giovanni Battista, a segnalare sempre che Dio i suoi uomini li segna con suoi interventi diretti e sorprendenti. Tanto più si comprende questa maternità verginale di Maria quando c'è di mezzo non un profeta qualunque ma il Messia, il Figlio stesso di Dio. 
Giuseppe non si sconcerta, obbedisce: "fece come gli aveva ordinato l'angelo e prese con sé la sua sposa". Diviene custode del mistero. Anche Maria si era posto il problema: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo" (Lc 1,34). "Nulla è impossibile a Dio. Allora Maria disse: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola" (Lc 1,37-38). L'aprirsi, il fidarsi di Dio è quanto è richiesto perché l'uomo divenga collaboratore delle grandi opere di Dio, ben oltre nostre capacità e sogno. Si tratta di buttarsi ad una impresa che va oltre ogni calcolo umano, capace anche di far cambiare progetti personali, con rischio e sacrificio; ma mai mortificante, mai con ruolo subalterno. Alla fine si constata di essere coinvolti in cose ben più grandi: "Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente" (Lc 1,49). Per chi si fida, Dio sa fare grandi cose, anche l'impossibile, come constatiamo nella vita dei santi. 

2) IL DIO CON NOI 

Questo fatto - così tenacemente testimoniato nonostante l'irrisione che fin dai primi pagani lo accompagna - è vistosamente il segnale di una realtà ancor più straordinaria e inimmaginabile: "l'Emmanuele, il Dio-con-noi", "il Verbo che si fa carne e viene ad abitare in mezzo a noi" (Gv 1,14). Il bambino che nasce da Maria non viene da seme umano, ma direttamente da seme divino (lo Spirito santo) per affermare che è direttamente, anche come uomo, figlio generato da Dio, è il Figlio stesso di Dio che ora da Maria prende carne e si fa anche uomo. "Dio da Dio, della stessa sostanza del Padre, per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo, e per opera dello Spirito santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo". E' tutto il cuore della nostra fede cristiana. E' il Natale che celebriamo. 
Chi lo crederebbe? Ormai il nostro Natale è divenuto una favola commerciale! Anche nelle scuole ci si vergogna di farne memoria. Dov'è il Dio che è nato tra noi? Che cosa ha cambiato del nostro mondo? Ci si vergogna di riconoscere le radici cristiane della nostra civiltà. A parte la constatazione che da dove defluisce l'onda cristiana, avanza la barbarie..! Ma Dio non s'è mai imposto con potenza. La sua nascita a Betlemme è talmente discreta che pochi, poveri pastori, se ne accorgono. Il Natale è per chi ha l'occhio della fede e sa attendere la manifestazione di Dio: "Ancora un poco, un poco appena, e colui che deve venire verrà e non tarderà. Il mio giusto per fede vivrà" (Epistola). Per chi misura le cose a chili, cioè a prestigio, potere e successo, certo l'agire di Dio sconcerta. "Noi però non siamo di quelli che cedono, per la propria rovina, ma uomini di fede per la salvezza della propria anima". 
Il contenuto della fede in questi giorni natalizi è lo stupore. La contemplazione di un Dio che si fa nostro consanguineo, naturalmente per contagiarci della sua divinità: "Dio s'è fatto uno di noi per fare ciascuno di noi uno di lui", dice sant'Ireneo. Il mistero dell'Incarnazione è l'esaltazione più alta della nostra umanità; ma al tempo stesso dice la condiscendenza, o l'amore, di un Dio che gratuitamente ha voluto imparentarsi con noi, per renderci partecipi della sua stessa qualità di vita. Nei presepi della Linguadoca si usa mettere un personaggio, il "ravì", il rapito che guarda estatico il piccolo mondo del presepio. Contempliamo anche noi con tale animo stupito il presepio che abbiamo preparato in casa per questa notte!


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