Un posto in Paradiso

Un giorno Federico il Grande di Prussia tenne un banchetto al quale era presente anche Voltaire, il filosofo francese. Voltaire, che era un famoso scettico, iniziò a irridere i cristiani presenti. Alla fine esclamò: "Io venderei il mio posto in cielo per una moneta prussiana!" Ci fu un attimo di silenzio. Poi uno degli ospiti si alzò dal proprio posto e disse:"Signore, voi siete in Prussia, dove la legge prevede che chi vende qualcosa debba prima provare di esserne il proprietario. Siete in grado di dimostrare di possedere un posto in cielo?"

Sorpreso e imbarazzato, Voltaire che di solito era un segace dissacratore, non aprì bocca per il resto della serata. Come è diversa la situazione di quanti sono stati uniti a Cristo mediante la fede! Siamo certi di avere un posto in cielo, e le Sante Scritture confermano ciò in modo categorico: "Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il grande amore con cui ci ha amati, anche quando eravamo morti nei peccati, ci ha vivificati con Cristo (è per grazia che siete stati salvati), e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nel cielo in Cristo Gesù" (Efesini 2:4-6).
La questione spirituale del nostro cuore e del nostro posto in cielo non è qualcosa da sottovalutare o da delegare ad altri, poiché ne vale della nostra esistenza eterna. Se il nostro cuore fisico, che dura un tempo, si ammala, non prenderemo la cosa con superficialità, o delegheremo il problema ad altri, ma ce ne occuperemo con premure personalmente. Non solo, per la sua guarigione saremo certamente disposti ad andare fino in capo al mondo. Tanto più dovremmo occuparci con premura per la nostra anima, che esisterà eternamente con Dio o lontano da Dio. Purtroppo la terapia per la guarigione dell'anima e della nostra salvezza eterna le religioni l'hanno fatta diventare come qualcosa di impossibile e complicato, con tante cose da fare e da non fare. Con l'inevitabile risultato triste, vago e incerto per come lo esternava Madre Teresa di Calcutta. Ma Gesù non è venuto per complicarci la vita, con infiniti gravosi pesi religiosi, ma a liberare e salvare i peccatori (1Timoteo 1:15), da ogni peso. Infatti sta scritto:

"... «La parola è vicino a te, nella tua bocca e nel tuo cuore»:
questa è la parola della fede che noi annunziamo;
perché, se con la bocca avrai confessato Gesù come Signore
e avrai creduto con il cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato;
infatti con il cuore si crede per ottenere la giustizia
e con la bocca si fa confessione per essere salvati.
Difatti la Scrittura dice: «Chiunque crede in lui, non sarà deluso».
Poiché non c'è distinzione tra Giudeo e Greco,
essendo egli lo stesso Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano.
Infatti chiunque avrà invocato il nome del Signore sarà salvato." 
(Romani 10:8-13)

Infatti il ladrone in croce dopo una breve invocazione: "... «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno!»"Gesù gli diede una risposta istantanea e piena di CERTEZZA: "... «Io ti dico in verità che oggi tu sarai con me in paradiso»." (Luca 23:42-43).

Con Gesù mai nessuno è rimasto deluso. Ancora oggi, c'è speranza al Calvario per te, gioia, vita, pace e salvezza eterna. Te lo auguriamo!

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