Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo

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Vangelo Lc 14, 25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo.

Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.

Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo».

 

Commento di mons. Antonio Riboldi

Testimoni del grande Sì di Dio

Il 18 agosto, in una piazza S. Pietro gremita, con forza, prima dell'Angelus, Papa Francesco ha detto: "La fede non è una cosa decorativa, ornamentale, non è decorare la vita con un po' di religione, come si fa con la panna che decora la torta".

No! La vera forza del cristiano è la forza della verità e dell'amore, che comporta rinunciare ad ogni violenza. Fede e violenza sono incompatibili. Gesù è la nostra pace, è riconciliazione, ma questa pace non è la pace dei sepolcri, non è neutralità, non è compromesso a tutti i costi. Seguire Gesù comporta rinunciare al male, all'egoismo e scegliere il bene, la verità, la giustizia, anche quando ciò richiede sacrificio e rinuncia ai propri interessi".

In un twitter ha poi ribadito: "Non possiamo essere cristiani part-time. Se Cristo è al centro della nostra vita, Lui è presente in tutto ciò che facciamo"

Parole chiare che possono guidarci nella nostra vita di fede.
È facile oggi essere ?cristiani integrali', ovunque si viva, qualunque professione si eserciti, in qualunque condizione ci si trovi? Si ha l'impressione che vivere fino in fondo il Vangelo e quindi ?essere giusti' sia un pio desiderio o un sogno non alla portata di mano.

Tutti noi dovremmo sapere che essere giusti, ossia fedeli al Vangelo, seguendo Cristo totalmente, non è una questione di 'bigotti' o di 'persone speciali', ma è la conseguenza di chi seriamente crede nella Presenza reale e vivente di Gesù nella propria vita, sforzandosi di 'stare con Lui', amarlo, pur vivendo in questo nostro difficile mondo.
E ce ne sono di questi nostri fratelli e sorelle, che sono cristiani convinti e gioiosi, senza 'ni' o senza 'ma'. Sono i fedeli del sì totale.

Quando li incontriamo, non solo rimaniamo stupiti, ma ci sembrano fratelli o sorelle 'usciti direttamente dal Cuore di Dio', e sono la sola luce, speranza e gioia in questo mondo.

È quello che ci dice Gesù oggi, con chiarezza:
"In quel tempo una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro: 'Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.... Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo." (Lc. 14, 25-33)

Appare chiaro il significato delle parole di Gesù, alla folla che Lo seguiva, apparentemente dure, ossia "amare di più" - nella traduzione precedente il termine era ancora più forte: 'odiare' - cioè 'prendere un distacco netto' da quello che può impedire la realizzazione di seguirLo per amore.

Oggi si parla tanto d'amore, senza forse sapere quale sia la sua vera natura.
L'amore è un donarsi totalmente a qualcuno.
L'amore vuole totalità e gratuità....come quello che Dio ha per noi.
L'amore libero e gratuito chiede una risposta libera e gratuita.

L'amore vero non vuole essere come un condominio dove tutti possono trovare spazio, nel senso che è per tutti e quindi per nessuno in particolare.

Dio per amore davvero a noi, a ciascuno di noi, personalmente, ha dato tutto, fino a donare la vita di Suo Figlio Gesù, che, a sua volta, ha risposto al 'sì' del Padre con la totalità di donazione sulla croce.

Noi, a volte, poniamo la nostra felicità in affetti che, se va bene, possono donarci 'un respiro' alla vita, ma tutti sappiamo, per esperienza, che non riempiono la sete che solo Dio può soddisfare.

Quando il nostro cuore e la nostra vita è ingombra di 'altro', e resta poco per Dio, è difficile conoscere la bellezza del 'sì di Dio'. Poter dire il nostro 'sì', con cuore aperto e sgombro, cioè senza altri che Lui e gli altri in Lui, è davvero avere raggiunto la santità.

Riflettiamo sulla Parola che il libro della Sapienza offre oggi:
"Quale uomo può conoscere il volere di Dio? Chi può immaginare che cosa vuole il Signore?
I ragionamenti dei mortali sono timidi e incerte le nostre riflessioni, perché un corpo corruttibile appesantisce l'anima e la tenda d'argilla grava la mente di molti pensieri. A stento ci raffiguriamo le cose terrestri, scopriamo con fatica quelle a portata di mano, ma CHI PUÒ RINTRACCIARE LE COSE DEL CIELO? Chi ha conosciuto il Tuo pensiero, se Tu non gli hai concesso la sapienza e non gli hai inviato il Tuo Santo Spirito dall'alto? Così furono raddrizzati i sentieri di chi è sulla terra: gli uomini furono ammaestrati in ciò che Ti è gradito; essi furono salvati per mezzo della sapienza" (Sap. 9, 13-19)

Tornando alla richiesta di Dio - di amarlo totalmente - mi viene in mente la preghiera che mamma, nella sua semplicità di donna di fede integrale, ci faceva recitare, quasi per ricordarci tutto questo.

Alla mattina:

"Ti adoro, mio Dio, e Ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte.
Ti offro le azioni della giornata: fa' che siano tutte secondo la Tua santa volontà
e per la maggior tua Gloria. Preservami dal peccato e da ogni male.
La Tua Grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari. Amen."

Ogni sera:

"Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore.
Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questo giorno.
Perdonami il male che oggi ho commesso, e se qualche bene ho compiuto, accettalo.

Custodiscimi nel riposo e liberami dai pericoli.
La Tua Grazia sia sempre con me e con tutti i miei cari Amen".

 

Preghiere semplici, ma, se meditate con il cure, contengono il Vangelo di oggi, che è testimoniato dalla serenità di tanti fratelli, semplici laici o anime consacrate, la cui vita è un continuo sorriso, pur ?portando la croce quotidiana'. Un sorriso che diventa poi dono a quanti incontrano, con il ?farsi prossimi', soprattutto verso chi è nel dolore.

Un sorriso ben diverso da quello finto, che notiamo su troppi volti, che nasconde una profonda amarezza, proprio di chi non conosce l'amore.

Affermava il venerabile Rosmini, nella prima Massima di Perfezione:
"Chi ama Dio, come comanda il Vangelo, cioè con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente, sa che a Dio non può dare alcun bene, perché Dio li ha tutti, perciò desidera almeno usargli giustizia, riconoscendo le Sue infinite perfezioni e desidera servirLo in tutte le proprie azioni, offrendoGli l'ossequio, la sottomissione, l'adorazione più grande che sia possibile. Il che equivale a dire: desidera unicamente ed infinitamente la Gloria di Dio. E siccome nell'ossequio e nella gloria resa a Dio sta la santità dell'uomo, la perfezione del cristianesimo comporta una tendenza a conseguire la maggiore santità possibile" (Massima n. 1)

Così oggi prego con voi:
"Vieni Spirito Santo e irrompi come un vento impetuoso nelle nostre comunità.
Vieni a sconvolgere le nostre liturgie troppo rigide, troppo convenzionali,
le nostre catechesi a volte salottiere.
Vieni a portare vita in queste nostre comunità, troppo polverose, ammuffite, ordinate, forse troppo.
Vieni Spirito Santo come un fuoco ardente, brucia tutto ciò che ci impedisce di seguire il Vangelo di Gesù, brucia ogni nostro atteggiamento meschino, brucia ogni paura e gelosia.
Infiamma il nostro cuore di un coraggio a tutta prova, di una generosità senza limite,
di una misericordia inesauribile.
Vieni Spirito Santo e insegnaci a parlare l'unico linguaggio, che tutti possono comprendere:
il linguaggio dell'amore, della salvezza, del perdono.
Liberaci da tutto ciò che complica, indebolisce e annienta le nostre parole.
E donaci di portare a tutti il Lieto Annuncio con parole cariche di bontà".

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